Focus: Cambiamento climatico

CAMBIAMENTO CLIMATICO nella catena di fornitura

Integrare il cambiamento climatico nella strategia aziendale

In questa sezione, possiamo esplorare meglio l’importanza dell’integrazione del cambiamento climatico nella strategia aziendale. Come approfondiremo in seguito, il settore dei metalli preziosi risulta particolarmente energivoro, soprattutto per quanto riguarda la fase estrattiva. In un mondo sempre più consapevole dell’urgenza di affrontare la crisi climatica, è fondamentale che le aziende assumano un ruolo attivo nella riduzione delle emissioni di gas serra e nell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Perché?

L’integrazione del cambiamento climatico nella strategia aziendale non è solo una scelta etica, ma anche un fattore chiave per il successo a lungo termine delle imprese. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i relativi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) forniscono un quadro globale per affrontare le sfide climatiche e sociali, tra cui la mitigazione del cambiamento climatico.

Adottare una strategia aziendale che tenga conto del cambiamento climatico significa migliorare la resilienza dell’azienda agli impatti climatici, rispondere alle aspettative di investitori e clienti sempre più attenti alla sostenibilità, e sfruttare le opportunità offerte dalla transizione verso un’economia verde.

Strumenti Pratici per l'Integrazione del Cambiamento Climatico nella Strategia Aziendale

TCFD

Per comprendere meglio i rischi e le opportunità legate al cambiamento climatico, nel dicembre 2015 è stata istituita la Task Force on Climate-related Financial Disclosures, un’iniziativa internazionale promossa dal G20 e dal Financial Stability Board nel dicembre 2015 allo scopo di fornire gli strumenti per far aumentare e migliorare la rendicontazione delle organizzazioni sulle informazioni finanziarie legate al clima, in modo da procurare informazioni agli investitori sull’impegno e le attività intraprese dalle aziende per mitigare i rischi derivanti dal cambiamento climatico. Per saperne di più: TCFD

Se la tua azienda vuole sostenere il TCFD è possibile compilare il modulo al seguente link: Supporta TCFD

Impronta di carbonio

È un parametro utilizzato per la stima delle emissioni di gas serra rilasciate da un servizio, un prodotto, un’organizzazione, un evento o da un individuo, generalmente valutato in termini di tonnellate di CO2 equivalente emesse.

 

Per gas serra si intendono tutti quei gas che per le loro caratteristiche chimico-fisiche trattengono una parte della radiazione infrarossa in arrivo dal sole, causando il fenomeno noto come effetto serra, che sta contribuendo all’innalzamento delle temperature medie del pianeta. Il Protocollo di Kyoto (1997) ha fornito un elenco dei gas a effetto serra di maggiore rilevanza, e che devono essere considerati nel calcolo dell’impronta carbonica: anidride carbonica (CO2), metano (CH4), monossido di diazoto (N2O), idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) ed esafluoruro di zolfo (SF6). 

 

L’impronta di carbonio può essere utilizzata per la determinazione degli impatti che le emissioni hanno sui cambiamenti climatici di origine antropica. Il protocollo ha inoltre fornito indicazioni sull’unità di misura: l’impronta di carbonio è espressa in tonnellate di CO2 equivalente.  Utilizzando l’anidride carbonica come riferimento con un valore di potenziale di riscaldamento globale (GWP) assunto pari a 1. 

 

Esistono diversi standard per la rendicontazione delle emissioni che compongono l’impronta di carbonio delle proprie attività. Tra cui, il protocollo GHG (Greenhouse Gas Protocol), sviluppato dal World Resources Institute (WRI) e dal World Business Council for Sustainable Development (WBCSD). E ISO 14064, la serie di standard internazionali, sviluppata dall’Organizzazione internazionale per la normazione (ISO). La scelta tra questi standard dipende dagli obiettivi specifici dell’organizzazione e dalle esigenze di conformità.

 

Nell’ambito della misurazione dell’impronta di carbonio, sono diverse le categorie considerate, che possono leggermente variare a seconda del metodo utilizzato, ma comprendono sempre le emissioni di Scope 1 (dirette), Scope 2 (indirette da energia elettrica) e Scope 3 (altre emissioni indirette). 

 

Spesso contabilizzare le emissioni che rientrano in categoria 3 è intrinsecamente complesso.

Per questo, l’International Council on Mining and Metals (ICMM) ha rilasciato una guida specifica per il settore minerario e metallurgico. Questa fornisce alle aziende minerarie e metallurgiche un approccio coerente per calcolare e rendicontare esternamente le emissioni di Scope 3. Permettendo di calcolare e divulgare le emissioni della loro catena del valore al fine di migliorare la trasparenza e accelerare l’azione collaborativa per ridurre tali emissioni.

SBTi

Rendicontare le emissioni di gas serra è già un importante passo per comprendere il proprio impatto e garantire la trasparenza. Tuttavia,  impostare obiettivi di riduzione delle emissioni validati da Science Based Targets initiative (SBTi) può offrire ulteriori vantaggi significativi.

 

La Science Based Targets initiative (SBTi) è un’iniziativa collaborativa che conta la partecipazione di varie organizzazioni, inclusi il World Resources Institute (WRI), il Carbon Disclosure Project (CDP), il World Wide Fund for Nature (WWF) e il Global Compact delle Nazioni Unite.

 

L’obiettivo principale della SBTi è quello di supportare le aziende nel fissare obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra (GHG) in linea con la scienza climatica per contribuire a limitare il riscaldamento globale a livelli sicuri.

Le aziende che desiderano impostare obiettivi basati sulla scienza devono sottoporre i loro obiettivi alla SBTi per un processo di approvazione. Questo processo include la valutazione della coerenza degli obiettivi con le linee guida scientifiche e climatiche stabilite.

 

Impostare degli science based targets può portare a una migliore gestione dei rischi climatici, una maggiore competitività nel mercato emergente della sostenibilità e una maggiore fiducia degli investitori e degli stakeholder. SBTi favorisce la collaborazione tra aziende, organizzazioni non governative e altri attori per affrontare congiuntamente la sfida dei cambiamenti climatici e per promuovere azioni efficaci a livello globale.

Cosa facciamo noi?

Italpreziosi ha iniziato il suo percorso di integrazione del cambiamento climatico nella strategia aziendale nel 2021, quando ha svolto la prima analisi della propria impronta carbonica. In seguito ha continuato annualmente a fare tale valutazione, affinandone la precisione progressivamente.

Nel 2023 abbiamo adottato l’approccio TCFD, che ci ha portato ad avere una maggiore comprensione dei rischi e delle opportunità legate al cambiamento climatico. Una volta presa consapevolezza dei nostri impatti e allo stesso tempo dei rischi e delle opportunità, abbiamo deciso di intraprendere un percorso per ridurre la nostra impronta e raggiungere il net zero entro il 2050, per allinearci con l’accordo di Parigi per limitare l’aumento delle temperature ben al di sotto dei 2°C e possibilmente a non più di 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali. Entro la fine del 2024 avremmo settato degli obiettivi di riduzione della nostra impronta basata sulla scienza climatica convalidati da SBTi.

Focus sull'industria estrattiva dell'oro

Per mitigare gli impatti potenzialmente catastrofici dei cambiamenti climatici, il mondo deve ridurre urgentemente la quantità di CO2 emessa nell’atmosfera. L’economia globale deve ridurre le proprie emissioni a zero entro il 2050, in linea con l’Accordo di Parigi. Ciò richiede che tutte le industrie riducano rapidamente la loro dipendenza dall’energia derivata dai combustibili fossili.
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Il World Gold Council ha precedentemente identificato che la fonte della maggior parte delle emissioni di gas a effetto serra (GHG) del settore orafo è legata alle operazioni di estrazione dell’oro. Si stima che circa il 95% di queste emissioni sia associato all’acquisto di energia elettrica o alla combustione di combustibili. Di queste, l’elettricità rappresenta la principale fonte di emissioni nel sito minerario.

Pertanto, se le società di estrazione dell’oro sostituissero l’elettricità generata direttamente in loco da gasolio, olio combustibile pesante (HFO) e carbone con la connessione alla rete e l’aumento dell’uso di fonti di energia rinnovabile (FER), oltre a una sostanziale riduzione della produzione da siti ad alte emissioni, questi cambiamenti dovrebbero consentire una riduzione delle emissioni di energia elettrica dell’industria chiaramente allineata con l’obiettivo climatico “ben al di sotto” dei 2ºC.
L’accelerazione e l’espansione di queste azioni – per sostituire una quantità sostanziale di energia da combustibili fossili – renderà fattibile il raggiungimento degli obiettivi climatici allineati a Parigi, tra cui 1,5ºC.

source: World Gold Council

Non solo estrazione mineraria.

Come evidenziato dal WGC, la maggior parte dei gas serra viene prodotta nella fase di estrazione. C’è comunque molto da fare come entità aziendale per migliorare le nostre pratiche quotidiane:

l'energia utilizzata e prodotta dalla vostra azienda: hai mai pensato alle energie rinnovabili? Fa già parte del tuo mix energetico?

catena di fornitura: chiedi informazioni e documenti per valutare la strategia ESG delle tue controparti? Effettui visite in loco? TI impegni a sostenere le tue controparti nella sensibilizzazione sul tema?

veicoli: possiedi veicoli aziendali? Se sì, hai preso in considerazione la possibilità di sostituire le tue auto con auto ibride o elettriche?

smaltimento dei rifiuti: hai una gestione differenziata dei rifiuti? Hai creato degli obiettivi per diminuire i rifiuti che producete?

Più importante, Risorse Umane: sensibilizzi la tua azienda?

Misuri le tue emissioni di Co2? Sei consapevole dell’impronta di carbonio della tua azienda?

Agisci ora

Ecco un consiglio se vuoi sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della sostenibilità e delle buone pratiche: in Italpreziosi abbiamo creato il nostro premio annuale interno per i dipendenti “Campione di sostenibilità“. È aperto solo ai nostri dipendenti e alla fine dell’anno il nome del vincitore viene comunicato internamente.

Perché non crei il tuo “Premio Campione di Sostenibilità” aziendale? Come? Dì ai tuoi dipendenti di:
– scaricare l’app Aworld!
– iniziare a seguire tutte le sfide che trovano nell’app e accumulare più punti possibili!

QR code per scaricare l’app su Google Play

QR code per scaricare l’app su App Store

Attraverso i contenuti dell’app AWorld creata dalle Nazioni Unite, i tuoi dipendenti potranno trovare idee, video, consigli interessanti per la vita di tutti i giorni, per rimanere sempre in carreggiata e diventare un campione del cambiamento!

I tuoi dipendenti potranno monitorare il loro impatto e creare sfide sostenibili con la loro famiglia, i loro cari e soprattutto con i loro figli o nipoti, che rappresentano la nuova generazione!

Anche la compensazione delle emissioni di carbonio dei vostri dipendenti sarà considerata nell’analisi dell’impronta di carbonio!

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